Nutrigenomica: Tra DNA e alimentazione

NUTRIGENOMICA

Nutrigenomica: Tra DNA e alimentazione. Intervista al Dott. Maurizio Insana.

Nutrigenomica

In che modo, dott Insana, dal mondo del commerciale è entrato a far parte dello sterminato universo della salute e del benessere, arrivando a scrivere ben due libri dal profilo scientifico con un linguaggio alla portata di tutti?

Prima di tutto grazie per l’attenzione che rivolgete verso i temi da me trattati. La mia esperienza, ormai trentennale, è iniziata nell’ambito della formazione ed addestramento del personale, nella comunicazione diretta, nello sviluppo di metodi e modelli innovativi applicati nel potenziamento delle risorse umane.

Tutto questo, mi ha portato ad essere un punto di riferimento per l’azienda presso cui lavoro. Un’insieme di esperienze personali di vita vissuta, unite ad una forte passione verso diverse discipline mi hanno illuminato, durante questi anni, su un tema a me molto caro, che solo ora inizia ad assumere la rilevanza che merita nell’ambito della comunità scientifica internazionale: l’alimentazione e la genetica.

Proprio su questo vorrei porle la mia prossima domanda: i suoi libri parlano di DNA, informazione, epigenetica, nutrigenomica e nutraceutica, paroloni, questi, che sembrano riservati alla comprensione di pochi eletti ma che, secondo Lei, rappresentano la somma delle conoscenze che combinate tra di loro potrebbero portare “all’eterna giovinezza”. È davvero così?

Beh, il Santo Graal è riservato ad ambiti differenti dal mio, sicuramente, però, i due libri sono nati da un vuoto che ho scoperto in anni ed anni di studio, incontri, conferenze e, purtroppo, intima confidenza con le malattie, a volte tra le più fatali.

Il vuoto di cui parlo è legato alla mancanza di informazione circa agli alimenti da assumere, soprattutto, in presenza di alcune malattie o stati infiammatori diffusi.

Inoltre, bisogna ricordare che ognuno di noi rappresenta un patrimonio di geni unico e tutta questa unicità rappresenta informazione. La conseguenza è che gli alimenti sono una fonte di energia ma il nostro metabolismo (il microbioma ed il microbiota) trasforma in forma individualizzata il cibo in energia. Questa forza molecolare si trova nei cibi in funzione dell’ambiente, dello stile di vita e dei comportamenti.
Queste conoscenze si connettono con le malattie in un modo sistemico. Ogni malattia ha un suo linguaggio e, quindi, una sua manifestazione, ma ognuno di noi si comporta in modo diverso nell’affrontarla.

Per esempio: un particolare alimento che potrebbe andare bene per una persona affetta da fibromialgia o diabete , non è, invece, indicato per un’altra persona con la stessa patologia.

Quindi, è vero che la malattia da protocollo è uguale per tutti ma, nella trasformazione del cibo-alimento che una persona assume, in una può aumentare lo stato infiammatorio mentre nell’altra no (questa è la Nutraceutica).

Tutto questo ho avuto l’occasione di sperimentarlo personalmente quando, insieme ad altre persone, sono stato sottoposto ad un protocollo di ricerca biennale sugli effetti di due farmaci come l’interferone e la ribavirina. Ognuno elaborava il disagio e la reazione al farmaco in modo diverso e quando si chiedeva (e si chiede tuttora) come ci si poteva alimentare in funzione delle diverse patologie, pochi conoscevano (e conoscono) la giusta combinazione dei cibi.

Da tutto questo è nata la mia passione nel documentarmi incrociando diverse discipline, come la biologia, la chimica, la fisica, la paleoantropologia, la meditazione, la visualizzazione e la canalizzazione dell’ossigeno dentro di noi, fino ad arrivare a realizzare modelli nutrizionali di 4 -8 settimane.

Ho pensato, inoltre, che queste conoscenze dovessero essere veicolate e divulgate. Questa individualità di cui parla, è legata al nostro corredo genetico?

Certamente. In questi anni la conoscenza del Dna ha aperto nuove frontiere. Anni fa le persone si compravano il corredo per la casa, oggi si è passati al corredo genetico per la salute.

Accompagnati da nutrizionisti e medici si possono ottenere grandi benefici e vantaggi. La vita si è allungata e le persone chiedono qualità, cioè avere energia per essere autonomi ed indipendenti al fine di affrontare il percorso di vita terrena senza pesare sul sistema sanitario e sulle proprie economie.
Sempre parlando di individualità, è necessario comprendere che non tutti possiamo mangiare tutto, perché non tutti viviamo la stessa vita (epigenetica), inoltre, non siamo uguali (perché geneticamente differenti) e quindi, bisogna capire che non esistono le diete, bensì, esistono piani di educazione alimentare personalizzati ed in questo, l’azienda per cui lavoro, è stata una visionaria nel campo della ricerca e sviluppo di prodotti per l’investigazione genetica ai fini alimentari.

Questo tipo di analisi è fondamentale per elaborare dei piani che, in realtà, dovrebbero essere assorbiti nel nostro stile di vita. Il cibo può essere un farmaco potentissimo (questa è la nutraceutica) in grado di aiutare a prevenire le malattie ed i processi di invecchiamento, può addirittura curare e, in alcuni casi, amplificare gli effetti benefici di alcuni farmaci.

Purtroppo, però, manca ancora una coscienza collettiva e lo sradicamento da alcuni meccanismi culturali legati al cibo ed alla dipendenza che alcuni alimenti riescono a creare.

Qual’è la sua visione futura di questo mondo tanto affascinante quanto ancora misterioso?

Nessuno conosce il futuro, esiste un solo momento che è: l’attimo. La globalizzazione, non solo dei mercati ma anche della comunicazione, è conseguenza di cambiamenti velocissimi che nessun analista, secondo me, è in grado di prevedere.

Gli indici attuali ci dimostrano che il Sud America, in particolare il Brasile, è molto recettivo verso questi temi, le figure dei medici e nutrizionisti – che utilizzano metodi di investigazione genetica – sono considerate all’avanguardia e la sete di conoscenza e formazione è altissima.

In Italia si inizia ad avere una sensibilità di piena apertura, specialmente con una domanda di conoscenza proveniente dalla base, cioè la famiglia.

IO Bene rappresenta in questi anni un modello in crescita perché ha intercettato un bisogno e messo in relazione aziende e persone.

Un’ultima domanda. Leggendo i suoi libri, risalta, quasi come un filo conduttore, un concetto molto forte: la consapevolezza di se stessi e l’ascolto del proprio corpo. Questa consapevolezza è lo scopo cui tendono alcune delle più grandi e antiche filosofie orientali. Quanto è importante secondo lei che ognuno di noi si possa prendere del tempo per ascoltarsi?

Con questa domanda mi costringe ad anticiparle i contenuti del mio terzo libro in uscita a breve. La consapevolezza di sè è fondamentale. Mi rendo sempre più conto che le persone non si conoscono profondamente, sono distratte dal mondo esteriore e dalle proprie vite, spesso vissute da comparse e non da protagonisti.

Ascoltarsi vuol dire interpretare i segnali che il nostro corpo quotidianamente ci invia, capire quando fermarsi per RI-generarsi mediante l’utilizzo di un elemento che ci viene offerto in maniera gratuita e che è fondamentale per la nostra vita: l’ossigeno.

Nel mio terzo libro parlo proprio di questo, spiego come utilizzare il Ken-Bo, una tecnica da me inventata e perfezionata negli anni, di autorigenerazione mediante l’utilizzo del respiro.

Credo, a questo punto, sia interessante anticiparle che nel prossimo libro verranno, per la prima volta, illustrati i risultati di un esperimento che ha come oggetto l’osservazioni degli effetti che le onde sonore (la musica a determinati GHZ) producono sulle membrane cellulari.

Non vorrei dire di più, bensì, concludere questa gradevolissima intervista con un consiglio per i lettori che racchiude quello che è il percorso di studio da me intrapreso e cristallizzato nei miei libri.
Siamo energia. Ricordiamo di ascoltare sempre l’energia che è dentro di noi, questa è la somma di quello che mangiamo, nel tempo e nel modo in cui viviamo, sulla base genetica che ci caratterizza.

L’energia è vibrazione, noi vibriamo continuamente, questa vibrazione è la nostra musica: la sinfonia della vita. Ascoltare se stessi vuol dire mantenere sempre intonato, alla giusta frequenza, il magnifico strumento musicale che siamo.

Dott. MAURIZIO INSANA Procuratore Finlinea S.P.A. DfMedica-italia
autore dei libri: L’Energia è dentro di noi la nutrigenomica e l’epigenetica. Siamo Energia la nutrizione digitalizzata

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